Per pescare, bisogna avere la mente sgombra. Come a
biliardo. Si guarda la palla. Ci si concentra sulla traiettoria che si vuole far fare, e poi si imprime alla
stecca la forza che si desidera. Con sicurezza e determinazione. A pesca, si
lancia la lenza, poi ci si concentra sul galleggiante. Non si lancia la lenza
così a caso.
CIT.Jean-Claude Izzo
Capita spesso di andarsene a pesca con l’unico obiettivo e
la determinazione di fare catture sottovalutando i molteplici rischi cui si va incontro.
Alle volte e senza rendercene conto andiamo incontro a dei
veri e propri pericoli che tendiamo a sottovalutare.
Beh, in quest' articolo vi vogliamo parlare proprio di
questi rischi e soprattutto di come prevenirli. Come si suol dire prevenire e
meglio che curare.
L’attività della pesca comporta una serie di condizioni
sfavorevoli che possono incidere sulla salute e sulla sicurezza dei pescatori . Le
condizioni sfavorevoli sono legate a diversi fattori quali :
- Esposizione a condizioni climatiche e perturbazioni atmosferiche;
- Esposizione ad agenti fisici tra cui si ricordano le radiazioni solari e agenti acuminanti.
- Esposizioni a agenti biologici che possono portare ad infezione ( tetano )
Condizioni climatiche e perturbazioni atmosferiche
Prima di andare a pesca gli spinner di consuetudine fanno
una controllata al meteo, guardare fuori dalla finestra non basta, si potrebbe
andare incontro a un cambiamento rapido di condizioni meteo e così facendo potrebbe venir su una tempesta
che ci vieterebbe di poter pescare, in quanto i fulmini verrebbero attratti
dalla nostra canna al carbonio e quindi noi finiremmo abbrustoliti.
Soprattutto d'inverno
noi spinner, per insediare i predatori, ci rechiamo sulle foci dei fiumi e ci
immergiamo nell'acqua della foce (grazie
hai nostri waters)......
Come sappiamo i fiumi d’inverno, aumentano la
loro “portata” d’acqua cambiando completamente la loro forma da un giorno
al’altro creando, nelle zone di apertura e di nuova formazione degli
incombenti e potenziali pericoli.
Le zone da evitare, o meglio trattare con le dovute
attenzioni, si trovano nei punti di attacco tra fiume e mare, nello specifico
in tale area si accumulano detriti e sabbia in una condizione di scarsa
compattazione facilitando lo sprofondamento.
In tali punti e sotto l’azione del peso corporeo e lo
sprofondamento può far scendere un corpo
umano anche di 1 metro o più, in un attimo, in tal caso i nostri waters o stivali
si riempirebbero di acqua e diventerebbero zavorra ed inoltre la pressione del
terreno incollerebbe letteralmente i waters sulle gambe impedendo ogni
movimento e mettendo la nostra vita in pericolo.
Questo fenomeno diventa più frequente quando i fiumi
scorrono in alvei costituiti da materiale sottile che rimane in sospensione che
poi viene depositato a valle e
nell’estuario nella zona di reflusso tra
mare e fiume.
Le zone di sprofondamento NON SONO VISIBILI ed è per tal
motivo che sono maggiormente pericolose per gli uomini e nella fattispecie per
l’incauto spinner.
Altra causa potrebbe essere quella riguardante le piccole
onde di piena che sopraggiungono da quei fiumi o torrenti nei quali, lungo il
loro corso sono presenti sbarramenti artificiali creati per il servizio delle
attività produttive a monte, del tipo lavaggi di materiale inerte, oleifici,
ecc; che vengono poi liberati di
colpo. In tal caso la corrente sopraggiunge in maniera repentina e quindi se
questo fenomeno dovesse verificarsi nel momento in cui noi ci troviamo in una
condizione di difficoltà con metà corpo infilato nelle sabbie della foce,
allora e in questo caso, la concomitanza degli eventi ci porterebbe a subire
l’inevitabile ANNEGAMENTO.
Naturalmente non sottovalutare mai la potenza della corrente
dei fiumi e soprattutto, in inverno ed in situazioni di mare mosso, la forza di
risucchio dell’onda di risacca.
Insomma prima di attraversare un fiume d’inverno contate
fino a 100.
La vostra preda non vale la Vostra vita, anzi se ci
coinvolgiamo inconsapevolmente in questi pericoli cioè nello sprofondamento si
raccomanda di:
1) NON PRENDERSI DI PANICO
2) ALLARGARE LE BRACCIA PER CERCARE DI PORTARSI DA UNA POSIZIONE VERTICALE AD UNA ORIZZONTALE
3) LA VOSTRA CANNA DA PESCA POTRA' FUNGERE DA LEVA PER USCIRE.
Esposizione ad agenti fisici e biologici
Un altro fattore importante è la presa visione del sito di
pesca (spot) in tutte le sue peculiarità.
Una volta giunti in foce o altro spot bisognerà portarsi
l'attrezzatura idonea per praticare la
pesca in tutta tranquillità, ad esempio se andremo a pescare da una scogliera
ci dovremmo munire di scarponi con suola antiscivolo (tipo antinfortunistica) per
evitare di cadere sugli scogli, poi sicuramente mai andare da soli di notte.
Da che mondo è mondo, tutti sanno che mantenere la propria
attrezzatura pulita serve a mantenerla funzionale nel tempo. Molte volte alcuni
oggetti acuminanti, come ami e attrezzature metalliche varie, vanno incontro a
ossidazione per via dell’inevitabile contatto con la salsedine dell'acqua
marina e quindi vanno incontro a corrosione, l’ossidazione oltre a far perdere
il potenziale catturante, poiché le
parti appuntite si smussano, diventano pericolosi caso mai dovessimo entrare in
contatto diretto con essi (es. ferita da amo).
In questo caso e in particolare se l’attrezzatura è stata
oggetto di una poco corretta conservazione in ambienti chiusi o malsani
(cosiddetti anaerobici) è probabile trovare su di essi le spore del tetano,
cioè, una malattia provocata dalla tossina prodotta da un batterio , il clostridium tetani.
Si presenta come una paralisi che inizia da viso e collo,
per poi procedere in torace e addome, e alla fine diffondersi anche agli arti.
L'infezione è innescata dalla contaminazione di tagli o
ferite da parte delle spore di Clostridium tetani che nella profondità dei
tessuti, a causa dell'anaerobiosi trova l'ambiente adatto per la crescita e la
produzione di tossina portando la morte certa dello sfortunato.
Per evitare le anzidette complicazioni è necessario recarsi
nel più vicino pronto soccorso oppure medicare e disinfettare la ferita. E’
consigliabile quindi tenere nel cofano della propria autovettura una cassettina
di primo soccorso standard con ;
- Guanti sterili monouso
- Visiera para schizzi
- Flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% iodio
- Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3).
- Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10).
- Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2).
- Teli sterili monouso
- Pinzette da medicazione sterili monouso
- Confezione di rete elastica di misura media
- Confezione di cotone idrofilo
- Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso
- Rotoli di cerotto alto cm. 2,5
- Un paio di forbici.
- Lacci emostatici
- Ghiaccio pronto uso (due confezioni).
- Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari
- Sfigmomanometro
Passione Spinning Catanzaro
Svolto da : Emanuele Pujia : PRO STAFF TEAM
Con la collaborazione di Luigi Posella: PRO STAFF TEAM
Copyright © 2012 – 2013
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1 commento:
Complimenti per L'Articolo svolto sulla sicurezza, un argomento molto importante che a volte noi Spinner tendiamo a sottovalutare ...
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